martedì 4 giugno 2019

Il Reiki come via spirituale

Il percorso del Reiki spesso viene intrapreso perchè, come disciplina perseguita nel tempo, può far accedere la persona che lo segue a una meta evolutiva interiore. Nel presente purtroppo il termine spirituale è un termine debole se si chiedesse a persone diverse di spiegare questo termine probabilmente si avranno spiegazioni simili ma non uguali. Spirituale nel linguaggio esoterico si riferisce ad un'area dell'essere in cui si è a contatto con la "divinità", l'essere umano per accedere a questa regione interiore è obbligato a seguire un percorso che non si risolve in un breve periodo di tempo ma copre l'intera esistenza sul piano della materia. Il percorso di apprendimento del Reiki è stato organizzato in livelli dal primo fino al terzo o al quarto (dipende dalla scuola): il primo si occupa del livello materiale il secondo grazie ai simboli da accesso al piano emotivo e mentale infine il terzo insieme al quarto a quello spirituale. Tutto ciò si potrebbe rappresentare come una piramide: la parte materiale ovvero quella del corpo fisico sarà la base della piramide mentre quella spirituale l'apice della piramide; se ne deduce che se la base non è stabile né forte tutto ciò che sta sopra sarà a rischio di crollo. Il primo livello Reiki è un'esperienza fondamentale che non termina dopo l'autotrattamento fatto per 21 giorni
consecutivi e lo studio di qualche libro, l'allievo è chiamato a portare la sua pratica a sè e agli altri se vuole che la sua base risulti sicura e pronta per passare al livello successivo. La società moderna occidentale suggerisce che se si arriva alla fine di un percorso si ha un riconoscimento alla vista degli altri e quindi della società stessa.  La pratica tuttavia ha un'altro scopo nelle arti orientali, essa non è fatta per raggiungere degli obbiettivi visibili ma per percepire mete interiori. In questa era l'essere umano è chiamato ad esplorare la sua interiorità e l'unica via per farlo è osservare ed osservarsi, il primo livello dà all'allievo il più grande dono quello della pratica. Autotrattarsi e trattare gli altri porta presenza e umiltà, praticare il Reiki nella sua essenza insegna costantemente e incessamente perché quasi in maniera magica conduce chi lo fa ad entrare nell'atteggiamento compassionevole e con questo l'operatore o il master può sostenere un percorso di guarigione. "Solo per oggi opera con dedizione" recita il quinto principio, grazie all'opera ci si sperimenta nella materia e solo nella materia si può rivelare la "Divinità" le illuminazioni sono conseguenze dell'opera. Nella pratica inoltre si ha la possibilità di sperimentare la fede che si ha nei confronti del divino lavorando nella materia infatti si sarà a contatto dell'opera delle leggi dell'universo. Una base forte e stabile può sostenere allora una pratica più sottile e profonda, è come quando l'artigiano prendeva il fanciullo e piano piano con il tempo lo conduceva ad essere un professionista formato, sicuro e pronto alla vita lavorativa.

2 commenti:

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